cantiere creativo calderara

Evento

27 Ottobre 2024

H

17:00

CULTURA DEI LEGAMI FRA SPORT E MONDO DELL’EDUCAZIONE

la Sedia del giudice di Antonello Ghezzi

con Flavio Tranquillo, giornalista e telecronista sportivo e Paolo Bonafede, pedagogista e filosofo dell’educazione
facilita l’incontro Stefano Resca – Bangherang
visual recording di Alessandro Donati – Bangherang
in collaborazione con il Settore dei Servizi Scolastici del Comune di Calderara di Reno, Casa delle Abilità/CADIAI.

durata 1h30’

→ Casa della Cultura

Nella società in cui viviamo siamo abituati sin da piccoli a competere, a guardare l’altro come un concorrente e, a volte, un nemico. Anche se non in maniera esplicita, sin dai primi anni scolastici o dalle semplici comparazioni di comportamento coi coetanei – anche in famiglia -, col sistema dei voti o delle valutazioni si crea già una concorrenza in quello che dovrebbe idealmente essere un mondo di apprendimento, studio e crescita, lontano da dinamiche classificatorie. Eppure ancora oggi vige una concezione dello stare insieme che prevede più di frequente l’essere migliori dell’altro, il primeggiare, il soverchiare; tutti atteggiamenti alla base della cultura della performance, più vicina all’ambiente sportivo che a quello scolastico. Lo sport, inteso sia come luogo professionale che luogo pedagogico “altro”, come si pone di fronte a questo problema? Esiste una cultura positiva della performance e del successo personale, che non veda per forza l’instaurarsi di relazioni di comando/bravura e sottomissione/sconfitta? È possibile pensare una scuola senza valutazioni e che dunque non abitui le nuove generazioni al giudizio netto, ma che educhi al plurale, al complesso, al considerarsi anche come parte di un collettivo e non solo come individuo? Può dunque il mondo sportivo essere un aiuto nel portare al centro dell’attenzione la crescita del gruppo a sfavore dell’individualismo, ed essere un esempio che vada oltre le grandi leggende individuali (e i loro risultati oggettivi), e aiutare a creare una nuova cultura dei legami?

Lo “stare insieme” in una dimensione di gruppo è il tema generale sul quale si aprirà un confronto fra due autorevoli voci provenienti da due ambiti differenti, lo sport e il mondo dell’educazione: avremo modo di assistere a un talk/dibattito tra Flavio Tranquillo, giornalista, commentatore sportivo e autore di Lo sport di domani. Costruire una nuova cultura (Torino, Add, 2020) e Paolo Bonafede, pedagogista e filosofo dell’educazione. L’incontro si svolgerà su un palcoscenico tanto particolare quanto puntuale: la Sedia del Giudice, un’installazione progettata dal duo artistico Antonello Ghezzi che servirà come punto di partenza per una riflessione sui concetti di verità, relazione e confronto. L’opera, che riprende la forma della sedia dell’arbitro di tennis, ha due postazioni anziché una ed esiste solamente in presenza di due persone disposte a sedersi sopra la sedia e a farla vivere, alimentando un dibattito che comprende anche la partecipazione del pubblico disposto sul campo di gioco.

Nello sport, il lavoro di squadra non solo potenzia le abilità individuali, ma crea una sinergia capace di superare le difficoltà e raggiungere obiettivi comuni. Ogni membro del gruppo porta con sé competenze peculiari, che si fondono con quelle degli altri, costruendo un’unità nella quale la forza del collettivo enfatizza le capacità del singolo.

Nel campo dell’educazione, questa stessa dinamica si manifesta nelle pratiche didattiche cooperative, dove il gruppo diventa un luogo di apprendimento condiviso. Gli studenti, lavorando insieme, sviluppano non solo conoscenze, ma anche competenze sociali essenziali, come la comunicazione efficace, la risoluzione dei conflitti e la capacità di ascolto.

Il gruppo è un piccolo laboratorio per sensibilizzarci alla relazione, all’apprendimento e al cambiamento e dal confronto fra buone pratiche e difficoltà incontrate nell’arte di fare gruppo nello sport e nel mondo dell’educazione, possiamo sviluppare una sensibilità per questo particolare modo di stare insieme che, attraverso il confronto con gli altri e lo sviluppo di un pensiero plurale, permette a ogni individuo di ampliare i propri orizzonti, imparando a vedere il mondo da prospettive diverse.

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