boom cantiere creativo

casa dolce strada

calderara di reno 18.12.2020

macellerie pasolini con peraspera festival

home
sweet home

Che progetto artistico avete portato al BOOM Festival?

Il progetto si chiama Home Sweet Home e prevede due laboratori, uno performativo e uno scenografico, che collaborano assieme per l’evento finale. Un percorso di teatro che preferisce le interazioni dei corpi come mezzo espressivo dell’isolamento, della chiusura che ci ha colpiti e che tuttora ci colpisce. A questi corpi in dialogo, che non hanno bisogno di esperienza pregressa per prendere parte all’esperienza di Home Sweet Home, si aggiunge un laboratorio di scenografia creativa, realizzata rielaborando i materiali di scarto aziendale messi a disposizione da ReMida Terre d’Acqua, i cui protagonisti sono i più giovani, tra gli 8 e i 13 anni.

Come raccontate la casa nel vostro progetto?

La casa è l’elemento primario di Home Sweet Home. Durante il primo periodo di chiusura totale a causa della pandemia, da fine febbraio a maggio, la casa è diventata l’unico nostro mondo, la famiglia è diventata la micro-società di quel mondo. Ogni persona ha dovuto confrontarsi con i propri limiti sociali e, soprattutto, con la propria solitudine. L’isola di cui tutti abbiamo bisogno per un po’ di tempo al giorno è venuta a mancare e spesso ci siamo sentiti soli anche confrontandoci quotidianamente, 24 ore su 24, con i componenti del nostro nucleo familiare. Da questa riflessione è nata la voglia di lavorare sulla casa. La particolare Casa della Cultura Italo Calvino di Calderara di Reno, con le sue vetrate differenti per posizioni e altezze, mi ha dato la possibilità di creare mondi differenti nelle diverse stanze che la compongono. La scelta si è focalizzata su tre stanze, ognuna delle quali è diventata, sulla carta, un mondo a parte: l’Auditorium un loft senza muri dove ogni luogo della casa diventa visibile a tutti, sia agli attori che la vivono sia al pubblico; l’aula-laboratorio il mondo onirico dove incubi e sogni prendono forma; l’aula-lettura la casa dove il giorno scandisce i tempi, lenti e spesso noiosi e soffocanti, e dove i rapporti all’interno della famiglia si logorano.
Il pubblico non verrà mai in contatto con gli attori, ma sarà disposto all’esterno, intorno alla Casa e sceglierà come seguire il lavoro, quale stanza guardare analizzare osservare, come un consapevole guardone.

Avevate in programma un laboratorio di scenotecnica: da dove si parte per costruire una scenografia e, nello specifico, da dove si parte per costruire qualcosa che rappresenti casa?

Home Sweet Home è un progetto performativo contemporaneo, quindi ogni stanza della casa sarà ricondotta a dei simboli, a delle metafore condivise, gestibili per il lavoro degli attori e che possa attivare, anche da parte di chi osserva, la riconoscibilità del luogo in cui avviene la rappresentazione. Ad esempio, una stanza da bagno può essere rappresentata semplicemente da uno specchio.

Cos’è per voi casa?

In momenti normali la casa è il rifugio. In momenti inusuali la casa può essere un’isola, e l’isola, sappiamo essere un paradiso ma anche un inferno.

CREDITI

Intervista a
Ennio Ruffolo

a cura di
Tatanka

Immagini
Piergiorgio Sorgetti
in collaborazione con Tatanka

Home Sweet Home
Progetto a cura di
Ennio Ruffolo
Macellerie Pasolini
In collaborazione con perAspera
ReMida Terre d’Acqua

indice

macellerie pasolini con peraspera festival

boom magazine n.01

La versione digitale
della rivista è consultabile esclusivamente da desktop e sarà online fino al 18.01.2021.

Progetto Editoriale a cura di
Tatanka www.tatankajournal.it

Il progetto è stato sviluppato durante la residenza artistica
presso la Casa della Cultura Italo Calvino nei mesi
di Novembre e Dicembre 2020

Redazione: Sara Ceradini, Francesco Fadani, Jacopo Undari
Progetto grafico: Nicolò Oriani Illustrazioni: Francesco Fadani
Fotografie: Piergiorgio Sorgetti
Programmazione web: Davide Massaro

Rivista consultabile online esclusivamente in versione desktop
fino al 18/01/2021