installazione artistica di Antonello Ghezzi
La sedia del giudice è un’installazione progettata dal duo artistico Antonello Ghezzi come punto di partenza per una riflessione sui concetti di verità, relazione e confronto. Un giudizio non è mai universale. Attraverso la sedia del giudice vengono rappresentate almeno due diverse visioni che coesistono, almeno due verità e il dibattito filosofico che ne scaturisce. L’opera, che riprende la forma della sedia dell’arbitro di tennis, ha due postazioni anziché una ed esiste solamente in presenza di due persone disposte a sedersi sopra la sedia e a farla vivere: due giudici. Due persone distinte, i cui pareri si trasformano e si fondono durante la performance artistica attivata dal dispositivo. La natura di questo gioco non è di tipo agonistico, dove c’è una parte vincente e una perdente, ma lo scopo è quello di alimentare un dialogo costruttivo che possa rappresentare nella sua interezza la complessità dell’argomento che viene trattato. La sedia del giudice assurge a simbolo e dispositivo dialettico dell’intero Festival e sarà utilizzata come dispositivo per la presentazione dei progetti del Festival, per l’incontro “Cultura dei legami fra sport e mondo dell’educazione” e per una libera e improvvisata fruizione da parte di tutti gli ospiti del Festival.